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Il Passo Cason di Lanza (1550 m) è un dosso prativo tra le montagne, un luogo semplice, immerso nella natura accogliente, con una bella casera dove si fa ospitalità agrituristica e si produce latte e formaggio. 5 - Passo Cason di LanzaQui nel 1478 i montanari carnici vinsero un'epica battaglia contro i predoni Turchi che da tempo saccheggiavano la Carinzia, la Slovenia e il Friuli. Breve sosta ristoratrice e quindi giù verso Casera Ramàz fino a Paularo nel Canal d'Incarojo e poi a ovest per Paluzza fino alla sella prativa di Forcella di Liùs (1070 m), dove sotto una pioggerella calda fotografo un magnifico giglio rosso di San Giovanni, che spunta tra le alte erbe bagnate. A Paluzza chiedo la strada per Povolaro-Comeglias. Attraverso paesi a solatìo, sospesi nel tempo, dai bei nomi di Zovello, Sella di Valcalda, Cercivento e Ravascleto. A Comeglians punto a nord, direzione Rigolato, Forni Avoltri, Sappada. A Cima Sappada mi fermo sul ponte per un omaggio al Piave che dal monte Peralba scende per la Val Sesis: quanti morti hanno accolto le sue acque innocenti (compresi quelli del Vajont)?Sappada/Plodn è un'oasi linguistica dove la gente parla un antico dialetto medievale bavaro-tirolese, simile a quello di Sauris e Timau. Il paese è una sequenza di case, alberghi e negozi lungo la SS355: all'Albergo Cavallino, nella borgata Bach, ho fissato la camera per la prima notte. 6 - Albergo Cavallino a SappadaQuando spengo la moto davanti all'albergo sono le 17:30, giuste 12 ore dalla partenza: abbiamo percorso 503 km. Tranquillo il motore Morini, alla sua vivace generosità brindo con una gran birra guardando il passeggio dei villeggianti. Prima di cena il padron dell'albergo mi racconta del pellegrinaggio che in Settembre, da duecento anni, gli abitanti di Sappada fanno al santuario della Madonna Addolorata di Maria Luggau in Carinzia, scavalcando, fra canti e preghiere, lo spartiacque alpino, per adempiere al voto fatto dagli avi in occasione di una terribile pestilenza che aveva colpito il bestiame. Questo gesto di fede popolare mi richiama la Grande Rogazione di Asiago/Sleghe, cui ho partecipato nel ricordo di Mario Rigoni Stern.

Presto passa la notte e alla mattina con calma riprendiamo la strada per Santo Stefano di Cadore. Per la Val Pàdola arrivo al Passo di Monte Croce Comelico-Kreuzbergpass (1636 m), oltre il quale si alzano le belle Dolomiti di Sesto.

 

7 - Montagne del ComelicoQuindi la luminosa Val Pusteria con San Candido, Dobbiaco, Monguelfo, Brunico, e giù fino al bivio del lago di Varna/Brixen, per risalire a nord, lungo la valle dell'Isarco e la strada del Brennero fino a Vipiteno. E qui comincia il bello: prendo la SS44 e salgo al Passo di Monte Giovo/Jaufenpass (2094 m).8 - La strada per Passo Giovo Che piacere sentire il canto vigoroso del 3½ spingere su per i tornati e aspettarmi paziente quando sosto per una foto, e poi via ancora nell'aria fine dell'alta montagna con curve veloci tra i pascoli. In cima, mentre sistemo la borsa sul serbatoio, si avvicinano tre tedesconi appena scesi dalle loro monumentali BMW 1200 gs. Mi girano attorno pronunciando con ammirazione “Moto Morini”, la guardano, chiedono l'età: dico che è del 1980, ha 35 anni e quasi 100.000 Km. Poi vedono l'adesivo di Capo Nord e fanno meraviglie e ancor di più ne fanno guardando le gomme tassellate da enduro: sono le termiche Heidenau K37 che ho usato nel 2012 per andare all'Elefantentreffen, faccio vedere la medaglietta con l'elefantino sul cruscotto. Mi chiedono dove vado: “vado a Genova”. Si guardano perplessi. 

9 - Passo Giovo

In un inglese approssimativo spiego che per l'anniversario della Grande Guerra, in segno di Pace, voglio ricucire i confini di tutti gli stati che bevono l'acqua delle Alpi. Restano immobili, guardano questo piccolo italiano e la sua gloriosa moto italiana, portano la mano al cuore e duri impettiti, come sanno fare i tedeschi, dicono “Respekt!”. Un caffè e giù in discesa a cuor leggero, fino a San Leonardo in Val Passiria. E adesso si va in Austria: dopo Moso risalgo la valle con la sensazione di essere dentro a una cartolina, a paesaggi pittoreschi da calendario svizzero. 

10 - Ghiacciaio dell'Altissimo Verso Passo del Rombo

A Belprato inizia un tratto duro e spettacolare, mi fermo a fare foto, mentre passano bikers di tutti i colori con la scatoletta GoPro sul casco: ho l'impressione che vedano solo la strada a serpente e continue prede davanti. Salendo il panorama si amplia: montagne nere coperte da nuvole con brandelli di neve sospesi sopra le giovani morene... è il paesaggio della liquefazione dei ghiacciai.

13 - Pass Museum

Vado piano, ad una sorgente mi fermo, prendo un sorso d'acqua gelida e mi rinfresco la faccia. Poco prima del passo costruzioni in cemento dalle forme essenziali sorprendono per il loro dialogare con il paesaggio. Al Passo del Rombo/Timmeslsjoch (2509 m)trovo ancora neve (siamo a luglio!), faccio foto, passeggio e visito il curioso parallelepipedo dall'equilibrio improbabile che ospita la storia della strada del passo, da antica mulattiera a strada turistica transfrontaliera ad unire popoli e bellezze.

 

 

 

11 - Montagne verso passo Rombo14 - Passo Rombo12 - Sosta prima del Passo Rombo


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