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Salgo per la Val Cannobina una strada serrata dentro una gola boscosa, con curvette tecniche e maligne che sono una vera palestra. C'è un buon feeling con le gomme e la moto va che è un piacere: forse è come i buoi di un tempo, che a fine giornata, sentendo l'odore della stalla, tiravano più forte. Arrivo all'albergo Belvedere nel paesino di Cùrsolo-Orasso, in tempo per vedere l'ultimo sole.26 - Albergo Belvedere a Orasso Sono le 20e15: dodici ore di curve e tornanti per fare 349 km.

Dopo cena bevo una birra nella pace color malva del luogo e ascolto le chiacchiere delle donne sedute sui gradini della piazzetta. A letto riordino le 30 fotocopie su cui ho segnato il percorso e ripasso le strade fatte e quelle che ho davanti. Poi al sonno mi accompagna “Laudato si'”, la parola di Papa Francesco sull'amore e la responsabilità nei confronti del Pianeta vivente. La colazione della mattina è sostanziosa: questo, come sempre, sarà l'unico pasto vero del giorno. Quando arrivo sulla piazzetta del paese il sole fa un riflesso sul cupolino del Morini: poggio la mano sul 58 del SuperSic: “Dai che andiamo Marco!”. Poco dopo le 8 sono in moto, il giorno è splendido e la montagna chiama. A Finero, mi fermo al monumento dedicato ai Partigiani della Val d'Ossola che “non vollero essere né schiavi né padroni”. Ora la strada corre sull'alta costa della valle luminosa e attraversa paesini esposti graziosamente al sole; scendo a Domodossola nella piana del torrente Toce. Schivo la città che nel 1944 per quaranta giorni fu la capitale della Repubblica partigiana dell'Ossola. Per la Val Divedro salgo al passo del Sempione, che mette in comunicazione la Val Padana con la Valle del Rodano e l'Europa centrale. La SS33 è larga, comoda la salita, ma è molto trafficata e con troppi camion. Alla dogana di Paglino rientro in Svizzera. Quando arrivo al Passo del Sempione/Simplonpass (2005 m), il tempo è bello, il paesaggio luminoso e aperto sui nevai del monte Leone: foto di rito.27 - Monte Leone Simplon pass Non fotografo l'arcigna aquila di granito voluta dai soldati svizzeri nel 1944. Un prete e dei ragazzini, usciti da tende colorate, fanno ginnastica marziale su un prato sotto la bandiera svizzera. Scendo verso Brig guardando le montagne cristalline con i loro vestitini di neve che stanno squagliandosi al sole: probabilmente lo zero termico sarà sopra i 4000 metri! Dopo lo spettacolare ponte sul fiume Ganter, una lunga sosta in colonna: osservo il paesaggio pittoresco e le grosse moto che salgono. A Brig sono nel Vallese, seguo verso est la vallata del Rodano lungo una strada trafficata e piena di costruzioni industriali e commerciali. Verso Sion resto incantato dalla bellezza dei vigneti ordinati sui ripidi pendii assolati della valle: una meraviglia che richiama le vigne sulle alte coste attorno a Chiusa sulla strada del Brennero.

Ma il traffico francamente è insostenibile e non vedo l'ora di arrivare all'antica cittadina di Martigny. Qui lascio la valle del Rodano e per la E27 salgo a sud, lungo la Val d'Entremont, accolto dal grandioso panorama sui ghiacciai del Grand Combin e della Creta de Vella. A Bourg-Saint-Pierre faccio benzina e poco dopo inizia la lunga galleria aperta a valle che porta all'imbocco del tunnel, che non farò. Parte la scalata al Col du Grand Saint Bernard (2473 m).28 - Passo del Gran San Bernardo Spettacolare il complesso dell'antico Hospice fondato attorno al Mille da San Bernardo di Mentone, per soccorrere i viaggiatori che attraversavano le Alpi. Quando parcheggio un biker, dall'inglese troppo avanzato per me, fa un sacco di complimenti alla Morini, poi mi dà la mano e sorride annuendo.
La sosta mi porta via parecchio tempo ma ne vale pena.
Cammino per i corridoi, attraverso l'arco sospeso tra i due grandi edifici, visito la cappella, finché una signora compita mi chiede, in francese, se ho bisogno di qualcosa, rispondo che voglio solo vedere, mi dice che come pellegrino può offrirmi “un verre d'eau”: al bar mi mette in mano un bicchiere d'acqua fresca... passeggio ancora per questo luogo sospeso nel tempo. Riprendo la strada e passo per l'ultima volta la frontiera svizzera (è il sesto passaggio!) e sono in Italia.


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