LE MIE MORINI DA MOTORALLY

Questo è un anticipo ai ricordi dei miei Rally di Sardegna, dove la zukmachine si è sempre comportata in modo esemplare, uno dei posti dove la sua lunghezza era un vantaggio, dato che il fondo era di brecciolino di granito viscido come il ghiaccio, pertanto si poteva guidare in costante derapata..........poi vi racconto, questa foto è un contentino per ricordare i posti meravigliosi sempre a cavallo di mare e montagne aspre e impegnative.

Bellissimo paesaggio e bellissima moto

fantastico !!!!!!

Che foto...!! bellissima Zuk.... alla prossima.......

Ricomincio i miei raccontini dai rally di Sardegna, ma prima, devo augurare a tutti un splendido anno nuovo.
Come già anticipato, la Sardegna ha un fondo prevalentemente di granito triturato e questa è la prima cosa che mi viene alla mente quanto penso a quel'isola meravigliosa, vi chiederete il perchè me lo ricordi così bene, ebbene perchè questo particolare è quello che mi ha portato a fare il mio primo grave errore in quella gara, partito per la prima tappa del mio primo "Sardegna" ero talmente carico ed emozionato che ho dato tutto subito, partendo a palla di fuoco sino dalle primissime battute, non considerando la lunghezza, la difficoltà generale del percorso e soprattutto i giorni di gara che richiedevano una buona preparazione fisica ed economia delle forze.
Dopo neppure un centinaio di chilometri di gara sentivo la moto scivolare, ma davo la colpa al fondo sdrucciolevole, quindi arrivato al primo controllo timbro mi sono accorto che la moto ripartendo da fermo non andava avanti, più accelleravo, più scivolava,......nella mia ingenuità ed esuberanza cominciavo a pensare che stesse slittando la frizione e già mi arrovellavo per calcolare quanto tempo ci avrei messo a cambiarla alla sosta tecnica, poi una volta fermato mi sono accorto che semplicemente avevo la gomma posteriore completamente liscia come una moto da strada........allora ho compreso che dovevo dare meno gas e più tecnica, quella gomma la tengo ancora come ricordo in quanto non sono mai più riuscito a lisciarne completamente un'altra in quel modo e come monito, anche se ora non ne ho più bisogno dato che mi consumo prima io.
In ogni caso quell'anno ho perso la gara anche per la distruzione dei distanziali della ruota posteriore nell'ultima tappa nell'atterraggio di un salto disastroso, che mi provocava la caduta della catena ogni pochi chilometri e unito al black out della strumentazione elettronica, mi ha fatto sopravanzare in classifica dal mio diretto rivale, però grazie al punteggio delle giornate precedenti ho vinto il campionato italiano.
L'anno successivo mi sono presentato con la stessa moto (come sempre) ma in un assetto più snello, con serbatoio del kanguro primo tipo e sella stretta, guadagnando notevolmente in maneggevolezza, ma il destino ha voluto che la prima tappa fosse lunghissima e rimanessi a secco di benzina, con conseguente arrivo in ritardo al controllo orario.

ebbene anche quell'anno mi sono ritrovato a rincorrere, avevo accumulato nella prima tappa almeno venti minuti di ritardo, ero demoralizzato, ma essendo il primo giorno avrei potuto ancora recuperare, pertanto ogni speciale partivo all'attacco e riuscivo a recuperare due o tre minuti ogni prova, al penultimo giorno però hanno annullato la prova speciale e pertanto il mio recupero era diventato improbabile, allora ho deciso di tentare il tutto per tutto nell'ultima prova speciale che era però di soli 35 chilometri circa.
Sicuramente è stata la prova speciale più bella di tutta la mia vita motociclistica, si trattava di recuperare cinque minuti in pochi chilometri, pertanto per la prima volta ho "staccato il cervello", mi ricordo solo il momento del via e il primo lungo rettilineo con la gente intorno prima di buttarsi nell'inferno di guida e navigazione che era il poligono militare di Capo Teulada, costellato di solchi di carri armati e nessun riferimento di navigazione certo.
I miei amici mi hanno riferito che sono arrivato alla prima curva ad una velocità folle e quasi travolgevo alcuni spettatori, poi mi hanno visto allontanarmi nella piana, io ripeto non mi ricordo quasi nulla davo solo gas e superavo coloro che erano partiti prima di me, saltavo le carregge dei carri armati picchiando regolarmente il telaio al suolo, verso la fine prova speciale, che corrispondeva a fine gara, avevo strappato il pedale del freno posteriore, piegato le pedane e rotto i passacatena, ma non mollavo.
A fine tappa sono arrivato quarto assoluto, con fior di campioni del mondo di enduro messi dietro, dai quali ho ricevuto grandi complimenti che mi hanno fatto immenso piacere, purtroppo non sono riuscito a colmare il divario per un minuto forse, ma lo ricordo ancora come la gara più intensa e bella, talvolta non è necessario vincere per essere soddisfatto

esatto ,vincere non è l'unico modo per essere soddisfatti.........penso!
alla prossima puntata ...Grazie Zuk