è giunto finalmente il momento di narrare la genesi della morini che mi ha dato più soddisfazione, sia dal punto di vista agonistico che della guida e del divertimento, è nata quasi casualmente, da una specie di esperimento e si è trasformata in una sorta di macchina da guerra, .....tecnicamente un vero e proprio rottame, ma mi sono legato a lei una sorta di simbiosi che mi ha permesso di ottenere con quel mezzo, peraltro quasi mai restaurato ma solo rattoppato sette campionati italiani in dodici anni di gare e innumerevoli piazzamenti,ma andiamo con ordine.
Un giorno nella mia cantina mi è venuta una mezza idea di montare il forcellone ed il mono già sul camel con cui correvo, sulla X2 che normalmente utilizzavo per uso quotidiano e turismo, ci ho pensato un poco, dato che mi dispiaceva immolare la mia moto di tutti i giorni per un esperimento però, tantè che ho preso gli atrezzi di cui disponevo, un seghetto a mano, una lima un flessibilino ed una saldatrice ad elettrodo e mi sono messo all'opera, pensando che alla peggio avrei potuto rimettere tutto come era prima.
Il primo passo è stato costruire il castelletto superiore di ancoraggio dell'ammortizzatore, un WP di derivazione gilera cross 2t, ma mancando di materia prima, ovvero ferro e piastre, ho pensanto di utilizzare i tubi di attacco della ruota posteriore del mio motorino, un malaguti dribbling 50 il tutto integrato con pezzi di tubo di manubri storti e quantità spropositate di saldature e scorie.
Per gli attacchi inferiori ho fatto delle piastrine con pezzi di lamiera trovati e forati con mezzi di fortuna, incredibilmente sono riuscito a trovare la giusta progressione e corsa della ruota posteriore con pochi tentativi e dopo pochi giorni ho provveduto al collaudo.
Da subito la moto si dimostrava molto più guidabile e stabile di quella vecchia ed allora ho deciso di continuare lo sviluppo del progetto (se così si può chiamare) per prima cosa ho messo alla frusta gli attacchi dell'ammortizzatore che erano la cosa più brutta che avessi mai visto, un accozzaglia di grumi di saldatura e vernice, increduto hanno tenuto ed ancora adesso sono intatti dopo tanti anni di salti e gare, poi ho cercato una forcella che riuscisse a dare all'anteriore la stabilità che cercavo, dopo un paio di tentativi con marzocchi da 42 che non mi soddisfacevano del tutto, ho trovato da un grossista che aveva ritirato il fallimento Gilera un avantreno completo del RC 600 con una forcella convenzionale Paioli da 47 che andava in maniera ottimale, ho installato il 500 che avevo sul telaio precedente ed il mezzo era pronto.
La prima gara effettuata con la X2 così trasformata è stata nel 1994 a Santa Marinella vicino a Civitavecchia, il mezzo andava discretamente ma la carburazione era precaria, cambiando la marmitta non ero ancora riuscito a trovare un buon compromesso, purtroppo quando salivo in altura andava malissimo e la situazione in classifica era fino a quasi tre quarti di gara compromessa dato che ero secondo o terzo, ma ad un certo punto della gara è scoppiato un nubifragio con grandine e freddo terribile, io ero uno dei pochi a partire con la giacca e sono riuscito a non congelare, mentre il ragazzo che era primo in quel momento è stato preso da ipotermia in quanto correva solo con la maglietta ed è stato ricoverato, pertato ho vinto la gara d'esordio in maniera ignominosa ed immeritata però la moto prometteva bene.