Bene eccoci qui come vi avevo anticipato nella sezione Presentazioni.
Finalmente sono riuscito ad approdare tra i guru della Moto Morini in Italia.
Cerchero di spiegare il significato del titolo di questa discussione.
Come potete notare su ho caricato la foto di un morini Kanguro come mamma la fatto nell'85, ecco così era la moto che mi arrivo a giugno con pochissimi ma 30 anni alle spalle.
Il proprietario la comprò perché aveva un progetto o forse un sogno che vorrei raccontarvi.
Tutto nacque dalle sue considerazioni sulle moto e sulla crisi delle vendite nel 2012/2013:
Un po' di storia:
Negl inizi anni 2000 come sappiamo in Italia impazza la moda della supersportiva, le cilindrate continuano a salire, le prestazioni diventano folli come anche i costi di gestione e i prezzi d'acquisto. La snaturalizzazione della moto è realtà, il suo concetto primo e principe ovvero la moto quale strumento di libertà e mezzo dinamico, utile e divertente per la mobilità diventa un mostro su due ruote scomodo impacciato.
Questo quadro ( insieme ad altri motivi ) porta alla fortissima crisi delle vendite che caratterizza i primi anni '10 del 2000 e che porta alla chiusura di tanti concessionari.
In questo contesto storico il giovane proprietario matura la sua convinzione del ritorno alla moto che sarà di nuovo una moto, ci crede a tal punto che si studia i diversi modelli che in potenziale hanno centrato in pieno questo obbiettivo. Sorpresa delle sorprese scopre che negl anni '80 esisteva un azienda Italiana che produceva ottimi mezzi che nella loro semplicità racchiudevano l'essenza che cercava.
Perché la Moto Morini Kanguro?
" L'acqua bolle e si gela, il vantaggio dei motori raffreddati ad aria è quello di poter funzionare sia nel Sahara, sia in Siberia senza problemi "
Cit. Ferdinand Porsche
" Quello che non c'è non si rompe "
Cit. Hanry Ford
Grazie ad un genio di nome Franco Lambertini è stato progettato un motore bicilindrico raffreddato ad aria, molto più prestazionale della diretta concorrente Moto Guzzi 350 ( più CV alla ruota, più leggera, più veloce, più parsimoniosa nei consumi ), manutenzione facile ed economica ( cinghia facilmente raggiungibile, carburatori gestibili italiani ), cilindrate perfette 350 e 500 quanto serve per avere una moto a misura di uomo, agile e leggera da usare tutti i giorni in città ma con una potenza che ti permette facilmente di girarti tutta l'Italia e perché no con calma l'europa ed oltre. E se scopri che esiste anche una versione endureggiante ti rendi conto che questa è la chiave del successo e della felicità.
D'altronde non abbiamo vissuto i ridenti anni '80 e non sappiamo quale fosse il concetto di bello in quegli anni di sicuro sappiamo che 30 anni son tanti ed esteticamente ora questa moto è tutto tranne che qualcosa di accattivante e bello per i giovani dei giorni nostri, inoltre il reparto sospensioni e forcelle ha fatto il suo tempo.
Da queste basi nasce il nostro progetto ovvero rendere attuale una moto con un essenza e un cuore eccezionale ma con un estetica e una carenza di aggiornamenti tecnici che sono diventati standard a 30 anni dalla produzione.
Cosa ho trovato:
Come vi anticipavo la Kanguro è giunta nelle mie mani nel Giugno del 2016 era più un incrocio tra un cadavere e un frankestain la prima volta che la vidi, tanto che chiesi al proprietario cosa gli fosse successo. Mi disse che lui la trovò abbandonata in un giardino di un casolare in un paese della Sardegna con circa 15 mila km nel 2014, era di proprietà di questo signore che la comprò nuova nel '85 e che la usò saltuariamente per 30 anni, ma che non veniva accesa da alcuni anni. Mi disse che con un ponte batteria alla terza pedalinata la moto si accese e fece il suo bel rumore da bicilindrico percorse un centinaio di km senza un borbottio o un fastidio sensibile alla guida raggiungendo agevolmente i 170 km/h sul tachimetro Morini. Continuo ad usare la moto per alcuni mesi senza problemi finché non riuscì ad acquistare tutta la componentistica di cui aveva bisogno per la trasformazione che aveva progettato. Li iniziarono i problemi. Il primo " meccanico " in consegna gli disse che prima della sostituzione delle forcelle con alcune più performanti avrebbe dovuto sistemare il motore e la carburazione ( non si capisce perché visto che la moto andava incredibilmente bene?! ) fatto sta la moto rimase sei mesi ferma nell'officina di questa persona con l'unico risultato che non si accendeva più ( a detta del signore a causa della vetustità dei veicolo?!? ). Non arresosi il proprietario riprese la moto, che apparte il sistema elettrico completamente scombinato non aveva subito altre modifiche, la porto da un secondo signor meccanico che dopo un esborso importante sostituì le sospensioni ( anche se con una tecnica completamente diversa da quella che aveva richiesto il proprietario pagante) e l'impianto frenante ( non funzionante ). Dopo altri N'2 anni di attesa ripeto N' 2 visto il suo giustificatissimo sconcerto mi proposi di rendergli la moto almeno funzionante e così presi in mano questo relitto che da 3 anni non aveva più messo in moto cosa che riusciva a fare molto bene per tre anni. Dopo una settimana di lavoro saltuario riuscii, per la gioia del proprietario, riuscì a far tornare in moto il FU Morini Kanguro, ma a causa della drammatica situazione dell'impianto elettrico e della carburazione son stato costretto a portarla da un collega con un officina più fornita della mia per poter ripristinare almeno uno schema base dell impianto elettrico e un allineamento dei carburatori che mi permettesse alla moto di rimanere in moto.
A ottobre tornai in possesso di questo triste e sfortunato assemblamento di pezzi per lo meno ora funzionante per cercare di completare questo affascinante proggetto, ovvero la trasformazione di una
MOTO MORINI KANGURO 350 DEL 1985 IN UN AVVENIRISTICA MOTO MORINI SPARVIERO 79 DEL 2015
Prossimamente vi descriverò i dettagli dell'operazione e la conclusione lavori ovviamente il tutto corredato da documentazione fotografica.
Attendiamo con piacere Vs consigli e pareri
I più amichevoli Saluti
Cla