Ma è teflon....... Della semplice bachelite???
Carlo, hai il file DXF.
Grazie.
Non è PTFE (che non sarebbe adatto con un contatto che preme solo in un punto a causa della sua instabilità dimensionale) ma un HDPE (il parente "ricco" delle bottiglie dell'acqua minerale!) ma se riesci a lavorare la bachelite per asportazione di truciolo senza che si sbricioli (normalmente ha una lavorazione simile allo stampaggio delle polveri) perchè no?
Riguardo al file DXF nessun problema, ma devi aspettare lunedì....
Roberto, sono contrario a fare saldature "affogate" nella resina in quanto in caso di rottura sono inaccessibili ma indubbiamente si risolvono i problemi di isolamento e di spazio, riguardo al calore basta solo un pò di manualità.
i files DXF li ho spediti ma nel frattempo ho fatto questo:
il polizene si lavora che è una m...a, fa più fili del nylon, inoltre non ho la barra di ottone diametro 2 quindi per provare ho usato delle punte da trapano
Non intendevo suggerire di fare saldature da annegare nella resina, ossia con piedini corti, ma solo di farle prima di inserire e resinare i piedini, lunghi come da disegno. mi preoccupa lo spessore ridotto del materiale plastico tra i piedini più vicini
Altro lavoro da portare a termine, Questo motore dell'era cagiva/kokusan.
Ho notato nel rimontare il cambio, il selettore non scorreva ma era ruvido
come si può notare con una finitura discutibile(non so il motivo).
Con carta abrasiva fine e a mano ho eliminato la superficie irregolare
con una decisamente più scorrevole.
Sto studiando il cambio e sono intervenuto anch’io, benché in modo un po’ più incisivo. Premessa: la rotazione del tamburo desmodromico ad ogni cambio di marcia è attuata dai due arpioni giustapposti collegati alla pedivella, ma ciascuno di essi non spinge esattamente fino alla posizione prestabilita, bensì si arresta qualche grado prima, precisamente quando il segnamarce (l’altro dente a destra) intercetta la cava realizzata sulla periferia del rocchetto “prendendo in consegna” il tamburo. Dunque gli ultimi gradi di rotazione sono ottenuti esclusivamente grazie alla spinta della molla del segnamarce che “tira” il desmodromico tenendolo successivamente bloccato. Il manuale d’officina, quando spiega che, con marcia inserita, deve rimanere un po’ d’aria fra l’arpione e il piolo, dimostra quanto ho spiegato sopra: infatti se l’arpione accompagnasse il piolo fino in fondo, di aria non ne potrebbe rimanere.
Ho inoltre osservato il rocchetto in foto constatando che già in origine la cava corrispondente al folle (contrassegnata “N”) è più grossa delle altre, evidentemente per facilitare la “ricerca”.
In base a questi ragionamenti ho pensato che fosse cosa buona e giusta riprendere le cave aumentando la loro ampiezza, e - dovendo mantenere inalterato l’angolo della “V”- anche la loro profondità. Ho inoltre eliminato ogni imperfezione dal dente del segnamarce e ho aumentato il precarico della relativa molletta. Cosa mi aspetto che succeda? Il segnamarce intercetta in anticipo la cava e inizia prima a trascinare il desmodromico verso la posizione corrispondente al perfetto innesto della marcia. Anche la molla più carica e il dente più preciso dovrebbero contribuire allo scopo, dando altresì una maggior percezione di “scatto” al conducente. In sostanza, quindi, il cambio dovrebbe risultare più preciso (e deciso), scongiurando qualche sfollata.
A sinistra il rocchetto originale; a destra quello modificato. È stata necessaria una limetta diamantata, stante l’estrema durezza del materiale. La periferia è stata tirata a specchio per aumentare la scorrevolezza.
Veramente lodevole.
Accorgimento consigliato.
Certamente la cosa era dovuta a una scarsa accuratezza.
Posso aggingere che le sfollate sono in parte causa da
un olio motore di pessima qualità.
Ciao Pier,
mi prendo il complimento. Montato oggi provvisoriamente e messo a punto con carter tagliato. La leva (peraltro azionata a mano) è solo appena più dura e in prossimità dei fondocorsa si osserva chiaramente il segnamarce “chiamare” a sé il rocchetto con sicurezza, largo anticipo e scatto preciso. Mi sembrava di essere in un film western a saggiare gli scatti del tamburo di un revolver.
Saprò riferire qualcosa in più quando avrò messo il motore in marcia ma già ora ritengo che la manovrabilità del cambio non possa che beneficiarne.
Per chi realizza la sua Morini Special........ E gli adesivi ???
Mai arrendersi la soluzione e abbastanza............. semplice.
Risultato garantito al 100% unico.
Kit di taglio vinile.
Montaggio di fortuna, ma solido e libero di
scorrere il verticale