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Buona sera a tutti, visto che ormai mi conoscete,volevo avviare questa chiacchierata tipica da bar. Su motociclismo d'epoca di marzo c'è un bel servizio sulla 250 t. In questo servizio Lambertini descrive la genesi di questa motocicletta, parlando del problema relativo alle vibrazioni tra le varie soluzioni prese in considerazione,parla di un prototipo di motore con una biella secondaria senza pistone con funzione di abbattimento vibrazioni; soluzione poi abbandonata per problemi tecnici ( io penso anche di costi ) .Il punto è che quella descritta da Lambertini sembra la soluzione adottata anni dopo dalla ducati con il suo supermono parecchi anni dopo;soluzione che i tecnici di borgo panigale hanno sempre rivendicato come loro idea. Devo dire che anche il sottoscritto ne era convinto. Usando l'immaginazione si può dedurre che negli anni della gestione del gruppo castiglioni i tecnici cagiva e ducati abbiano rovistato tra i disegni e i prototipi di Lambertini ,scopiazzando alcune delle sue idee.Nulla di nuovo mi direte voi ,queste cose sono sempre accadute e continueranno ad accadere; tuttavia per il sottoscritto, e penso anche per altri appassionati come me ,il fatto di sapere come sono andate realmente certe cose, assume la valenza di una seppur piccola rivincita. la storia non a reso giustizia alla morini ,noi si.Un saluto a tutti.
Se consideri che un effetto analogo a quello del falso cilindro si ottiene con ben due contralberi, l’ipotesi è molto verosimile.
Anche (e soprattutto) perché uno o più contralberi avrebbero richiesto lavorazioni ulteriori al carter motore, con conseguente modifica della macchina utensile a costi elevatissimi.
Questa cosa la domanderemo personalmente all'Ing. Lambertini alla prima occasione:ok: e mi pare che anche il T-Max abbia adottato qualcosa di " simile" per bilanciare il suo due in linea