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09 Aprile 2011
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Presentazione

Inizio a leggere la storia e, piano piano, il racconto prende vita Immagini evanescenti emergono dal, passato e incosciamente mi trovo, come in un sogno, a rivivere momenti di gioia e di sofferenza.

Ricordo all'inizio, quando entrai in fabbrica, giovane, di estrazione automobilistica. Non conoscendo a fondo le problematiche relative alle motociclette, il Direttore Generale Marchetti e il Direttore di stabilimento Marchesini mi catechizzavano spiegandomi tutte quelle che erano le aspettative del cliente "morinista": il comportamento che doveva avere la moto, la storia del cambio a destra e il perchè è più funzionale di quello a sinistra, la tipologia delle sospensioni di come doveva essere la tenuta di strada, la filosofia della semplicità (quello che non c'è non si rompe!), la serietà e la durata del prodotto, il privilegiare la coppia anche a scapito della potenza, i bassi consumi e il basso inquinamento (già a quei tempi!), la caratteristica della timbrica dello scarico, ecc...

Tutto questo si intrecciava con i racconti delle passate avventure corsaiole di Dante Lambertini e di Elio Albertazzi; su tutto ciò aleggiavano i sacrifici e le soddisfazioni vissute dai meccanici e dai tecnici.

Poi, piano piano mi ritrovo su un campo di gara dove si sta svolgendo una gara di regolarità. Rivedo i corridori delle Fiamme Gialle Grassi, Signorelli, Rottigni, Paganessi, Gualdi, altri come il decano dei regolaristi "Brill Crimm" (Collina) e l'immancabile meccanico "Zucchero" (Franco Zoccadelli).

L'immagine continua con le acrobazie crossistiche di Massimiliano Valentini, con il Camel 501 alla 6 giorni dell'Elba, al Rally dei Faraoni e alla Parigi-Dakar, croce e delizia di Gianluca Alfieri, bravissimo pilota ex corridore di regolarità, purtroppo non più, tra noi..

Temi scientifici e soluzioni tecniche si intrecciano nel ricordo del periodo della messa a punto del 500 Turbo quando, con il capo della sperimentale Luciano Negroni e il collaudatore Mauro Dal Fiume, mettevamo a punto il sistema over-boost per la gestione della turbina. Con questi ragazzi di altissimo livello tecnico ed umano si discuteva sulle soluzioni tecniche da adottare mentre il buon "Gabetto" (Renzo Forni), lavorando giorno e notte, forniva il prezioso materiale per la continuazione delle prove.

Rivivo i tristi momenti degli scioperi, degli scontri, l'inevitabile presa di posizione della figlia di Alfonso Morini, la signora Gabriella.

Poi la tristezza passa e ritornano alla mente i visi dei temici della sperimentale quali il buon Marino Canè, "Truciolo" (Nanni Luca), Lambertini (altro mio omonimo ora responsabile della sperimentale della Benelli ), il disegnatore e "stilista d.o.c." (Paolo Zaghi), il collaudatore "Paglino" (Piero Paglialunga) e tanti altri con la loro passione, la dedizione al lavoro.

Mentre continuo la lettura il mio pensiero va all'amico Relandini, ai concessionari, al loro duro lavoro di prima linea, ai tanti amici di passione motoristica, Rey di Ivrea, Fridegotto di Novara, Perfetti di Milano, Osellini di Piacenza, Ruozzi di Reggio, Valentini di Prato, Luzzi di Siena, Nardi di Roma e tanti altri.

Improvvisamente un brivido mi assale: è il momento della vendita della fabbrica, una folata di vento gelido spazza via tutto, sogni, speranze, passione, fatiche, gioia e sofferenza, lascia per tutto quello che si è dato, solo delusione e amarezza.

 

L'improvviso ritorno alla realtà mi fa ricordare che ho preso l'impegno di scrivere per gli amici della Moto Morini e di tutti i Morini club sparsi in tutto il mondo, una presentazione per la storia del marchio del monocilindrico più veloce del mondo. Vado al computer e inizio a scrivere!

 

 

 

  Franco Lambertini.

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